Resti romani
Nel III secolo, la città disponeva di un anfiteatro che si trova al livello dell’attuale Donjon, di vaste terme e di un tempio, di cui sono state ritrovate alcune statue e colonne.
Bisogna recarsi in place de la Pucelle per osservare una delle ultime tracce visibili di questo periodo: una fontana monumentale che ha resistito alla prova del tempo. Il suo buono stato di conservazione e la qualità della decorazione delle sue colonne ne hanno giustificato il rimontaggio (nella sala di accoglienza dell’edificio Enedis). Faceva parte di un vasto complesso di 9.000 m² affacciato sulla Senna e situato lungo un vicolo. Si pensa che fosse la casa di un armatore.
Anche la disposizione delle strade di Rouen rivela l’impronta dei Romani. Rue des Carmes, Rue aux Juifs e persino Rue du Gros-Horloge risalgono a questo periodo.
Fu la cristianizzazione di massa dell’Impero Romano a segnare la fine del periodo romano. Dal 392 in poi, l’unica religione autorizzata fu il cristianesimo. A Rouen, questo fu il periodo dell’episcopato di Santa Vittoria, che diede inizio alla costruzione della prima cattedrale.